Che cosa possiamo fare senza Gesù?

“Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla”
(Giovanni 15:5).

Un tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, infatti all’uomo che non ha ricevuto Gesù sfugge la vera gioia, perché non ha la vera vita in sé, non trova comunione con Dio, né lo scopo della vita.
Da qui solitudine, paura, insoddisfazione, angoscia, conflittualità. Ma se per fede, riceviamo Gesù nel nostro cuore, individualmente, questo innesto spirituale nella vera vite porterà una trasformazione profonda in noi. E per fede possiamo anche comprendere che il Padre celeste, per darci la vera vita, ha donato il Suo Figlio, per amor nostro: mentre eravamo peccatori Cristo è morto per noi.

Ora, perché Gesù è risorto e vive, possiamo anche dimorare in Lui. Anzi, Egli con tanto amore ci chiama a una scelta precisa e personale: Colui che dimora in me. Egli sa bene che solo dimorando in Lui, potremo avere la Sua vita spirituale che scorre in noi mediante la dolce “linfa” dello Spirito Santo. L’unico modo per essere ripieni di vita e produrre frutto è lasciare a Gesù la possibilità di venire in noi. Non lo invocheremo? Non lo pregheremo a parole nostre, con semplicità e sincerità? Quando Gesù dimora in noi non siamo più soli e angosciati, la nostra vita acquista uno scopo e abbiamo la certezza di stare sempre con Gesù qui sulla terra e nell’eternità.

Simone Caporaletti